Oggi giornata tragica con il terribile attentato a Bruxelles.
Fin da subito le news sono circolate su twitter e poi rimbalzate sugli altri media. L’aspetto più rilevante è stato l’ansia da condivisione dei giornalisti per rilanciare le news dalle loro testate con il rischio di condividere notizie non verificate o senza citare la fonte.
Tanta confusione, tantissima. L’unica è stata seguire i contatti di cui ci si fida per avere notizie “moderate”.
Poi l’ansia di condivisione di noi utenti comuni. Voler dire la nostra, voler partecipare al cordoglio, dimostrare il nostro disprezzo e la nostra rabbia ha creato una serie di contenuti che appellare come eterogenei è tenersi bassi.
Ecco, in questo contesto ho rilevato la potenza del mezzo twitter con questo tweet.
Da subito mi hanno fatto notare la poca opportunità di un tweet di questo genere che io vedevo come “tecnico”.
Tanto tecnico che ha sviluppato anche una discussione sul mezzo e su come sia utile per il giornalismo.
Ecco, però non da tutti è stato percepito così.
In diversi ne hanno sottolineato l’ovvietà che poteva essere evitata. Lo stesso tweet scritto l’indomani o in altro contesto avrebbe forse provocato meno fastidio o sarebbe apparso per quello che voleva dire: un’ovvietà.
Ecco, mi dispiace essere stato ovvio.
E me ne scuso.
Punto.